Fatti l’uno per l’altro:
il Bo e l’Orto Botanico
A Padova c’è un anno speciale, in cui sono avvenuti due cambiamenti radicali, con effetti che durano fino ai tempi nostri: il 1545.
Là dove c’erano acque ed erbe, in un vasto spazio libero dentro le mura della città, nasce un "Hortus conclusus", un Giardino dei Semplici altamente innovativo, al punto da diventare un modello ripreso in ogni parte d’Europa.
Là dove c’erano edifici diversi, grandi e piccoli, casupole e botteghe di ogni sorta sorge la gran fabrica del Bo: la grande università dello stato veneziano, con studenti d’ogni parte d’Italia e d’Europa, con docenti del prestigio di Galileo Galilei.
Nell’agosto del 1545 il Senato veneziano decreta che da subito si debba iniziar le pratiche d’acquisto delle costruzioni private circostanti all’edificio del Bo già acquisito (il futuro Palazzo del Bo), in modo che tutto lo spazio sia di proprietà pubblica e ad uso esclusivo dello studio.
L’anno successivo delega i Riformatori allo Studio e il Capitaneo di Padova a dar esecuzione ai progetti che i periti hanno approntato. E’ una imponente attività di ricostruzione, restauro, progettazione e costruzione ex novo, che non ha eguali nella storia cittadina: dopo, in Contrada San Martin, nulla sarà più come prima.
Foto a destra:
Tomasini G.F. (1654), Gymnasium Patavinum Iacobi Philippi Tomasini episcopi aemoniensis libris V. , Civica: BP.544.“Su gentile concessione del Comune di Padova - Assessorato alla Cultura
Intanto proseguono i lavori de la gran fabbrica del Bo (1551), con la costruzione di portici, logge e scalee, con il restauro della torre dei Papafava, lato Beccherie e oggi entrata laterale della Farmacia Pianeri e Mauro.
Nel 1591 finalmente si mette mano al rifacimento del portale principale, quello da cui oggi entriamo. Poco dopo sarà terminato anche il teatro anatomico. Non resta che la costruzione della facciata, che terminerà nei primi anni del 1600. Prima venne edificata la parte sinistra, che al piano terra prevedeva degli spazi per specifiche botteghe con mezzanini superiori: una spezieria, una libreria, ecc. Le stesse che trovate oggi, quattro secoli dopo, anche se non nello stesso ordine di allora.
Ma ritorniamo al 1545: a fine luglio, pochi giorni prima di dare il via al progetto della ricostruzione del complesso del Bo, il Senato veneziano delibera anche la costruzione di un Orto dei Semplici (il futuro Orto Botanico di Padova). I motivi sono due: acquistare con i sensi e l'investigazione una scienza così indispensabile; evitare che si commettano gli infiniti errori e frodi che si fanno in talune speciarie.
La cattedra, che sarà chiamata "Ad lecturam simplicium", era già stata istituita nel 1533. l’Orto ne diventa l’ideale completamento, ma anche un antidoto! Nel 1564, in relazione con la Lectura, venne aggiunta la Ostensio simplicium in Horto, che avveniva, appunto, nell’Orto medesimo: in medias res!
Foto a sinistra:
L'Orto Botanico di Padova nell'anno 1842 [di R. de Visiani] Padova : tip. A. Sicca, [1842?] il volume digitalizzato si trova in Phaidra https://phaidra.cab.unipd.it/o:75246 la copia digitalizzata ha collocazione: Biblioteca dell'Orto Botanico dell’Università degli Studi di Padova AHP.99