Le Intolleranze o Ipersensibilità Alimentari si manifestano con sintomi non particolarmente acuti, ma ripetuti nel tempo. I disturbi più frequenti sono: stanchezza, cefalea, sonnolenza, affaticamento, asma, palpitazioni, gonfiori addominali postprandiali, infezioni ricorrenti, dolori articolari o modificazioni cutanee (pelle secca, eczemi, orticaria, ecc.). Spesso sono correlate anche a disordini del peso corporeo, sia in eccesso che in difetto.
L’assenza di reazioni violente ed immediate nell’organismo non rende facile evidenziare un rapporto diretto con il cibo che le determina. Le problematiche insorgono infatti solo quando si supera il livello di soglia delle sostanze responsabili di Ipersensibilità, che prima si accumulano in maniera asintomatica.
Questo periodo di latenza, rende anche difficile comprendere come si possa improvvisamente diventare intolleranti ad un cibo che si è ingerito ogni giorno.
Le intolleranze sono reversibili. Una corretta alimentazione con il tempo può consentire ad una persona di assumere nuovamente l’alimento di cui era diventata intollerante.
Per questo è importante conoscere quali siano gli alimenti a cui si è intolleranti. Il test FInDER (Food Intolerance Digitalized Elisa Reader) si basa su una metodica di analisi certificata chiamata ELISA che attraverso un lettore digitalizzato individua la presenza di un determinato antigene caratteristico di un organismo effetto da patologia. Scientificamente riconosciuto, il test Finder si può effettuare su 50, 92 o 184 alimenti: è sufficiente un piccolo autoprelievo capillare, veloce e indolore.